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Barche in acqua a Schlögen (Austria)

Al via la Discesa a remi del Danubio 2023. Circolo Canottieri 3 Ponti e Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale. Il collaudato assieme che mette in barca equipaggi misti inclusivi e internazionali
23 Luglio 2023 Stampa articolo

Attenzione…Via! La tappa di ieri, la prima (circa 55 km), ha condotto i 4 equipaggi da Schlögen fino a Linz dando così l’avvio al primo dei due segmenti – diviso in 6 tappe – in cui si snoda quest’anno la “Discesa a remi del Danubio”. Giunta alla sua 5ª edizione, è organizzata dal Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, affiliato alla FIC-Federazione Italiana Canottaggiocon il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale. Fino al 26 luglio saranno percorsi in tutto 255 chilometri circa per arrivare a Vienna. Lì cambieranno gli equipaggi e dal 28 luglio al 2 agosto si remerà da Vienna a Budapest, in Ungheria, in un percorso che al termine avrà toccato, a parte l’Italia, 3 nazioni, Austria, Slovacchia e Ungheria, con circa 600 chilometri complessivi percorsi in acqua.

 Equipaggi misti Master e Pararowing

Nelle 4 barche da 8 con timoniere, seguite lungo il tragitto dagli organizzatori e dai tecnici dello Staff – per questa parte della regata Riccardo Dezi, Giulia Benigni, Antonio Schettino e Catalin Blaj – con 2 motoscafi d’appoggio, sono saliti a bordo anche atleti diversamente abili: Ludovica TramontinLuca Agoletto e Daniele Stefanoni del Circolo Canottieri Aniene, l’atleta ipovedente Marco Carapacchio del Circolo Canottieri 3 Ponti e i due canottieri austriaci, anch’essi ipovedenti, Nathalie Podda e Michael Supper del Donauhort Ruderverein di Vienna.

Tra gli accompagnatori Florian Kremslehner – presenza fondamentale anche nella regata di quest’anno –Richard Sellinger e Eszter Hauer. Prenderà parte alla seconda parte della regata invece l’atleta del Pararowing del CC3Ponti, Daniela De Blasis, alla sua seconda esperienza sul Danubio. Le atlete e gli atleti diversamente abili vanno ad affiancare una compagine dei Master del CC3Ponti, di età media superiore ai 55 anni.

Un’impresa

Tanti i chilometri di voga, il fiume è grande, presenta delle chiuse ed è percorso da grandi navi, le condizioni metereologiche non è detto siano sempre quelle ideali e gli equipaggi sono eterogenei. Ma ben preparati e ben allenati. E comunque per ogni evenienza c’è un medico a bordo, anche lui vogatore.

E il plus di questo evento remiero è proprio l’internazionalità e l’inclusività dei suoi equipaggi, a testimoniare l’importanza degli sport di squadra, e di quelli remieri in particolare, non solo per il superamento di anacronistiche barriere, come quelle linguistiche e fisiche, ma anche per una piena realizzazione sportiva e sociale di tutte le atlete e di tutti gli atleti, quali ne siano le caratteristiche.

Proprio per questo la Fondazione Terzo Pilastro–Internazionale, col suo presidente, Emmanuele F.M Emanuele, ha assicurato anche quest’anno il necessario appoggio alla complessa e impegnativa organizzazione della Discesa, di cui condivide i valori che esprime: il diritto alla salute, allo sport, al benessere per tutti.

La prima tappa

Il primissimo segmento da Schlögen a Linz ha segnato un buon esordio per le atlete e gli atleti coinvolti.  Cinquantacinque chilometri di tempo sereno, solo per un tratto disturbati dalla pioggia battente di un temporale improvviso, ma percorsi poi senza intoppi o incidenti. Due le chiuse da attraversare, Aschach e Ottensheim, entrambe trovate già aperte, grazie alla notorietà della manifestazione ormai attesa, e attenzionata agli operatori del fiume da un apposito Decreto del Ministero dei trasporti e della navigazione austriaco.

Le bandiere della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale al vento sulle barche e sui carrelli che seguono su strada le barche del Circolo, vessilli di un impegno costante per la pratica sportiva come veicolo di inclusione, decisamente condiviso e messo in pratica dai due motori – si fa per dire – della Discesa: Riccardo Dezi e Giulia Benigni: Presidente e Vicepresidente del Circolo Canottieri 3 Ponti e tecnici di Canottaggio di IV livello Europeo, sono alla loro quinta volta sul Danubio.

Nei 4 anni precedenti il percorso è andato via via allungandosi fino alla “Grande Discesa” di seicento chilometri da Passau a Budapest del 2022. Quest’anno si replica il percorso lungo: partiti ieri da Schlögen, gli equipaggi toccheranno per la prima parte della Discesa le città di Linz, Grein, Melk, Durnstein, Tulln e Vienna. 

Il 28 luglio nuovi equipaggi partiranno da Vienna alla volta di Bad Deutsch – Altenburg; seguiranno le tappe di Bratislava, Gonyu, Komarno, Ezstergom e il 2 agosto gli equipaggi attraccheranno alla meta finale della Discesa a remi del Danubio: Budapest.Una regata che presenta sicuramente difficoltà aggiuntive e incognite, ma che i due tecnici affrontano forti di una pluriennale esperienza tecnica, maturata anche negli allenamenti lungo tutto l’anno con atlete e atleti diversamente abili, e delle dimostrate capacità degli equipaggi da loro seguiti di lavoro d’assieme. Nonostante la fatica, sempre col sorriso sulle labbra.

C.S.



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