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Padova Marathon, ecco i protagonisti

Spicca la presenza di un atleta da 2 ore e 4’ nella maratona come il keniano Maiyo, sfidato dall’etiope Shewalem e dall’ex idraulico Chumba (che ha chiamato la sua mucca “Treviso” dopo la vittoria nella Marca). Asefa vs Nahimana tra le donne, confronto Africa-Europa anche nella mezza
20 Aprile 2023 Stampa articolo

PADOVA – Eccoli qui, i protagonisti della Padova Marathon 2023. Come da tradizione per l’evento organizzato da Assindustria Sport, a contendersi la vittoria in Prato della Valle saranno gli specialisti africani, ma non mancheranno gli atleti italiani. L’obiettivo è chiaro: proporre sia nella prova principale che scatterà dallo Stadio Euganeo alle 8.30, sia in quella da 21 chilometri al via da Abano Terme alle ore 9.45, gare veloci e di sicuro interesse. Ecco un prospetto delle principali sfide in programma. 

Maratona

Uomini: sfida tra Maiyo, Shewalem e Chumba. Rilievi cronometrici davanti agli occhi, spicca la presenza di Jonathan Maiyo, atleta keniano capace di bloccare il tempo dopo 2 ore 04’56” alla Dubai Marathon del 2012: nazionale del suo paese (nello stesso anno vinse la medaglia d’argento nei 5.000 ai Campionati Africani), nel 2008, da pacer, ha anche aiutato Gebrselassie a migliorare il record del mondo di maratona a Berlino. Ma anche in tempi più recenti il trentaquattrenne Maiyo ha continuato a spingere, come dimostra il suo 2 ore 09’47” del 2022 a Malaga.

Uno specialista che unisce talento ed esperienza, quindi, domenica 23 aprile sfidato dall’energia del venticinquenne etiope Yergalem Shewalem, atleta da 2 ore 08’32” che a Padova cerca la sua prima affermazione in una gara rinomata. Attenzione poi al keniano Gilbert Chumba (2 ore 10’16”), che torna nella città del Santo dopo il terzo posto della scorsa edizione e i successi colti a Treviso nel 2018 e nel 2019.

Da idraulico a maratoneta, una bella storia di riscatto, la sua: Chumba è arrivato alla corsa grazie al “Purosangue Project and Foundation” e con l’atletica ha potuto sostenere una famiglia poverissima (ha sette fratelli e una sorella) nel suo Paese. Degno di nota il fatto che, dopo la prima vittoria nella Marca, ha dato il nome “Treviso” alla sua nuova mucca da latte, comprata grazie al montepremi. Occhio, però, pure all’etiope Tolosa Geleto, debuttante sui 42 chilometri ma medaglia di bronzo nella mezza maratona di Padova nel 2022.

La vittoria dovrebbe essere un affare tra loro, ma potrebbero sorprendere anche i keniani Geoffrey Pyego e Edward Kimetto, l’ugandese Oscar Kibet, il ruandese Jean Baptiste Simukeka, vincitore a Reggio Emilia nel 2015 e specialista anche della corsa in montagna, e lo sloveno Rok Puhar, primo alla maratona di Essen nel 2021.

E l’Italia? Ci sono Alessandro Spanu, Mirko Grassi, Gianfilippo Grillo e Roberto Graziotto (settimo sulle stesse strade nella scorsa edizione).

Donne: Asefa vs Nahimana. In campo femminile i favori del pronostico sono per la ventiquattrenne etiope Alemtsehay Asefa, già vincitrice in due occasioni della maratona di Taipei e forte di un personale sulla distanza di 2 ore 24’42”: nel dicembre dello scorso anno, proprio a Taipei, è stata involontaria protagonista di un curioso episodio, perché ad anticiparla sul traguardo c’è stato l’ingresso in pista di un buontempone che si è introdotto poco prima della linea d’arrivo precedendola sul traguardo. Un incidente che non le ha tolto la gioia della vittoria ma solo le meritate foto a braccia alzate. Vorrà dire che potrà provare a prendersi tutti i riflettori in Prato della Valle domenica 23 aprile.

Sulla sua strada la burundese della Libertas Livorno Cavaline Nahimana (2 ore 30’09” di PB), che torna a queste latitudini dopo il terzo posto nella mezza del 2022, quando firmò anche il suo personale, e che in carriera vanta anche la seconda piazza nella 42 chilometri di Reggio Emilia 2021.

L’eclettica ugandese Nancy Cheptegei (2 ore 38’44”), un passato anche da valida siepista, e l’etiope Tigist Bikila, prima nella maratona cinese di Sanya nel 2018 col suo personale di 2 ore 40’18”, proveranno a disturbare i loro piani.

Mezza maratona

Uomini, Kenya e non solo. I migliori personali sono quelli dei keniani Kennedy Kipyeko (un’ora 00’39” alla Stramilano 2015, ma in carriera si è imposto anche nelle mezze maratone di Nizza, due volte, e Verona), Ishmael Chelanga Kalale (un’ora 00’47”) e Solomon Koech (un’ora 00’56”, realizzato a Verona nel 2020, ma ha vinto anche le maratonine di Firenze, Crema e Zagabria).

Occhio però anche al ruandese John Hakizimana, un paio di settimane fa terzo alla Milano Marathon e a dicembre dominatore sulle strade di Reggio Emilia, e al burundese Jean Marie Niyomukiza, nazionale del suo Paese, forte anche su pista. Potrebbe poi stupire il diciannovenne etiope Yimer Tadele Demissie, anche lui del gruppo “Purosangue”, che punta a dare la possibilità ai ragazzi meno fortunati delle zone più disagiate dell’Africa di costruirsi un futuro migliore.

E per l’Italia? Ci sono l’aviere Michele Fontana e il comasco d’adozione udinese Steve Bibalo.

Donne, Etiopia vs Europa. Qui il miglior riscontro cronometrico appartiene all’etiope Likina Amebaw, un’ora 09’01” realizzato lo scorso anno in Polonia, a Warszawa. Amebaw, allenata dal forte ex mezzofondista spagnolo Alberto Garcia, nel suo curriculum vanta anche l’affermazione alla mezza di Gijon nel 2019 e ora cercherà di aggiungere la vittoria a Padova. Asmerawork Bekele (un’ora 12’10”, tempo recente, perché realizzato lo scorso ottobre a Vinovo), due volte vincitrice della mezza di Pordenone, è la sua principale contendente.

Sulle loro tracce le slovene Neja Krsinar (un’ora 14’19”), già vincitrice delle mezze di Lubiana (più volte) e Hannover, e Spela Gonza (un’ora 17’49”), promettente ventunenne già sul gradino più alto del podio a Zagabria e alla ricerca del record nazionale sloveno under 23. Possibile outsider l’ugandese Winnie Jemutai, che debutta in una prova da 21 chilometri, ma che è la medaglia di bronzo dei Mondiali juniores 2021 nei 1.500 metri.

Il Belpaese sarà invece rappresentato da Luisa Gelmi, in questo 2023 già terza alla mezza di Reggio Emilia, e dall’ex azzurra Erika Franzolini, che a Reggio Emilia ha tagliato il traguardo per prima col suo personale di un’ora 17’57”.

I record

E chissà che non si possano provare a battere anche i record della corsa, anche grazie al leggero ma significativo restyling del percorso adottato per questa edizione: nella maratona, per gli uomini appartiene all’etiope Aredo Toleda Tadese (2 ore 09’02, stabilito nel 2011) e per le donne all’etiope Waganesh Mekasha (2 ore 29’18”, del 2018). Nella mezza maratona, per gli uomini è del keniano Victor Kipchirchir (59’19” nel 2021), per le donne all’etiope Tusa Rahma (un’ora 09’06”, nel 2021).

Nella foto Gilbert Chumba sul traguardo della Padova Marathon 2022

Visita www.padovamarathon.com

C.S.



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