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Delta Group: impresa sfiorata con Cantù

[1]Pool Libertas Cantù-Delta Group Porto Viro 3-2

(20-25, 25-19, 34-32, 26-28, 15-12)

Battute punto/errori: Cantù 6/17, Porto Viro 4/14; Ricezione: Cantù 64%, Porto Viro 57%; Attacco: Cantù 44%, Porto Viro 44%; Muri punto: Cantù 18, Porto Viro 12.

Pool Libertas Cantù: Gianotti, Monguzzi 10, Butti (L), Gamba 17, Ottaviani 9, Aguenier 21, Alberini 5, Galliani, Preti 29, Compagnoni 1; n.e. Mazza, Rota, Picchio (L), Pedrinelli. Coach: Francesco Denora Caporusso.

Delta Group Porto Viro: Erati 1, Zorzi, Russo (L), Vedovotto 1, Sette 8, Lamprecht (L), Barone 12, Garnica 2, Bellei 28, Pierotti 22, Sperandio 6, Krzysiek 4; n.e. Maccarone, Iervolino. Coach: Matteo Battocchio.

CASNATE CON BERNATE (COMO) – Delta Group Porto Viro sfiora l’impresa al PalaFrancescucci di Casnate con Bernate. Nell’undicesimo turno di Serie A2 Credem Banca i nerofucsia si arrendono 3-2 alla Pool Libertas Cantù dopo due ore e mezza di spettacolo vibrante.

Una novità nello scacchiere di Matteo Battocchio, che lancia dal primo minuto Bellei come opposto. Confermati gli altri interpreti nerofucsia, al palleggio c’è capitan Garnica, Sette e Pierotti sono le bande, Barone e Sperandio i centrali, Russo il libero.

La Pool Libertas Cantù di Francesco Denora Caporusso risponde con Alberini-Gamba sulla diagonale, Ottaviani-Preti schiacciatori ricevitori, Aguenier-Monguzzi in posto tre, Butti libero. Arbitrano l’incontro Cesare Armandola di Voghera e Angelo Santoro di Varese.

Dopo le prime mitragliate in battuta dei padroni di casa, la Delta Group entra di prepotenza in scena con tre murate di fila, due di Bellei, una di Barone (5-7). Block anche per Ottaviani, ace di Alberini, dall’altra parte risponde, sempre dai nove metri, un caldissimo Bellei (8-9).

Porto Viro lavora di gomito in seconda linea, capitalizza Pierotti per il 9-11. Sale la temperatura della gara, Preti impatta sul 12-12 a chiusura di un lungo scambio, ma Cantù viene tradita dalla ricezione sul servizio di Garnica: 12-14, time Denora. Sperandio vigile a rete, errore dei lariani in attacco, fuga nerofucsia: 13-17. Entra Vedovotto (per Sette) e mette anche il suo mattoncino a muro: 15-20, seconda interruzione richiesta da Denora. Giro di valzer anche per Erati, vantaggio ospite ormai in ghiaccio: 20-25, 0-1.

Cantù approccia meglio anche il secondo parziale (3-0 sul servizio di Gamba), Porto Viro sembra assorbire bene il colpo e passa addirittura avanti con Pierotti e Sperandio (3-5), ma poi si infila in un lungo tunnel di errori: 8-6, time Battocchio. Muri protagonisti in questa fase, Preti e Aguenier impongono la loro legge (13-9), anche Barone abbassa la saracinesca (13-11, per Porto Viro entra Lamprecht come libero), quindi è il turno di Monguzzi che convince Battocchio a chiamare ancora tempo (18-14). Il ritornello è sempre lo stesso, non appena i polesani mettono fuori la testa, Cantù torna a fare la voce grossa a muro. Battocchio ci prova con il doppio cambio (dentro Zorzi-Krzysiek), il ragno non esce dal buco: 25-19, 1-1.

Terzo set, in avvio decisamente meglio le difese rispetto agli attacchi (tanto per dirne una, Cantù sostituisce Gamba con Compagnoni) e squadre che restano a lungo incollate. Siamo quasi a metà frazione quando Pierotti riesce a dare il primo scrollone, lo riacciuffa subito Ottaviani (13-13). Ci riprova la Delta Group, muro di Sperandio ed errore di Preti (13-15), altro block, di Bellei, e bomba dai nove metri di Pierotti: 14-18, time per Denora. Moto d’orgoglio dei padroni di casa, Preti e Monguzzi a muro accorciano sul 18-19, stavolta interviene Battocchio dalla panchina.

Preti fa il buco (19-22) e ci mette la toppa (21-22), monster block di Aguenier per la parità (22-22). Invasione nerofucsia e sorpasso lariano all’ultima curva (23-24), Pierotti è di ghiaccio e porta la contesa ai vantaggi (24-24). Qui, tra capovolgimenti di fronte, errori e magie, ci sarebbero pagine e pagine di epopea del volley da scrivere. Alla fine, sbroglia la matassa Gamba – nel frattempo rientrato in campo – che mette giù il pallone del clamoroso 34-32 finale, 2-1.

Si ricomincia nel segno dell’equilibrio e della frenesia. Cantù prende il sopravvento soltanto a metà frazione con block di Aguenier e ace di Gamba (16-14). Ennesimo muro della squadra di casa, Battocchio – che in precedenza aveva sostituito Sperandio con Erati – interrompe il gioco e suona la sveglia (16-18). La sua squadra risponde presente, con i nervi e con un pizzico di fortuna, come in occasione del 19-19 firmato da Pierotti. Altro finale da brividi, Preti fa 21-23 in contrattacco, Bellei spara out il pallone successivo e il PalaFrancescucci si alza già in piedi per festeggiare.

Barone annulla la prima palla match, Gamba si divora la seconda (23-24), sulla terza si materializza Krzysiek (entrato per Garnica), che si ripete anche per l’incredibile ribaltone nerofucsia: 24-25. Generosa lo era già stata, questa volta la Delta Group si scopre anche cinica nella roulette dei vantaggi: Barone azzecca il servizio del 26-28, 2-2.

Cantù stappa il tie-break con Preti e Gamba (2-0), Sette il più in palla tra gli ospiti. Murata di Barone, mani-out di Pierotti, Delta Group avanti 4-5. La squadra di casa torna al comando con Preti giusto in tempo per il cambio campo, Alberini ci aggiunge l’ace del 9-7 e spinge Battocchio al time. Fa di nuovo capolino Krzysiek (per Bellei), il polacco fa e disfa, accende la scintilla, la spegne, la riaccende, la spegne ancora. Cantù, nel frattempo, conquista quattro palle match, ne sciupa una, non la seconda: 15-12, 3-2.

Coach Matteo Battocchio a fine gara: “Non possiamo accontentarci di questo punto, ci è mancata consistenza nelle fasi finali dei set, anche nel quarto che i ragazzi sono stati a bravi a rigirare in una situazione disperata. Eravamo migliorati da questo punto di vista, sia la scorsa partita che oggi però siamo tornati indietro, una squadra esperta come la nostra non può gestire così i momenti caldi della gara. Abbiamo sbagliato troppo in attacco e subito tanti muri, qualcosa che non va c’è nel modo di analizzare la situazione e scegliere i colpi da fare, e in questo modo vanifichiamo il buon lavoro che facciamo”.