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Sbarca a Padova il blind tennis

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PADOVA – È arrivato per la prima volta in Veneto, proprio a Padova, il blind tennis, versione dell’amato sport adattata per le persone con disabilità sensoriale visiva. Si è svolta sabato 23 aprile, presso l’impianto Sportivo Tennis 2000, la giornata dimostrativa organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e supportata dall’associazione sportiva Real Eyes Sport guidata dal campione paralimpico Daniele Cassioli.

Un pomeriggio di divertimento e condivisione in cui 20 aspiranti tennisti, non vedenti di categoria B1 e ipovedenti delle categorie B2 e B3, hanno potuto apprendere i fondamentali di questo sport e metterli in pratica sul campo. I futuri blind-tennisti sono stati coinvolti nel progetto da UICI e Real Eyes Sport, proprio perché praticare attività sportiva e divertirsi facendolo è un diritto di tutti, allora con qualche accorgimento si può trasformare il tennis in blind tennis e sfidarsi all’insegna dell’inclusività.

A rendere vivo il pomeriggio sono stati l’entusiasmo da parte dei partecipanti e la guida di un istruttore di Real Eyes specificamente formato dalla Federazione FISPIC, due atleti ipovedenti e i volontari di UICI.

L’associazione di Daniele Cassioli è già attiva a Padova da giugno dell’anno scorso con il progetto Spazio al Gesto, in prima linea per promuovere la pratica di attività sportiva tra i bambini con disabilità visiva e nell’ambito del quale sono state organizzate delle giornate in cui persone cieche e ipovedenti, padovane e dei dintorni, hanno potuto sperimentare dei pomeriggi di gioco. Ecco allora che anche la giornata di sabato è diventata un momento all’insegna dell’attività fisica, della salute e dell’inclusività, facendo leva sull’innovatività di uno sport come il blind tennis.

[1]Daniele Cassioli commenta “Siamo davvero felici di questa nuova strada che va aprendosi. Real Eyes Sport è estremamente legata al territorio patavino: l’assessore Bonavina è sempre pronto nel farci avere il sostegno personale e quello del Comune di Padova e grazie alla preziosa sinergia con l’Università, l’agenzia di comunicazione InBlu, associazioni sportive del territorio e sponsor locali siamo in grado di chiamare fuori casa una quindicina di bambini non vedenti, tramite il progetto Spazio al gesto”.

Con questo evento diamo inizio a un ulteriore percorso significativo che, grazie all’Uici Veneto e il suo responsabile sport Antonio Dalema, si concretizza nel blind tennis.

È solo la prima di una serie di iniziative che abbiamo intenzione di mettere in campo sul territorio e, come Real Eyes Sport, in tutta Italia.

L’appuntamento con l’attività motoria mi ha cambiato la vita ed è importante che tutte le persone, disabili o meno, abbiano occasioni come quella che ho avuto io da piccolino”.

Presente anche Antonio D’Alema, referente sportivo dell’UICI: “Abbiamo deciso di portare il blind tennis a Padova, è una disciplina che sta conoscendo una certa espansione in Italia, con più di cinquanta atleti tra Bologna, Milano e altre città. L’obiettivo è ‘stanare’ i non vedenti e ipovedenti e ‘schiodarli dal divano’, perché una delle abitudini che hanno le famiglie dei ragazzini con disabilità visiva è quella di iper-proteggerli; quindi, dobbiamo schiodarli dal divano per convincerli a fare attività sportiva.

Real Eyes lavora già da un anno sul territorio padovano e noi come UICI di Padova ci stiamo impegnando con varie attività sportive e una di queste è il blind tennis. Abbiamo trovato un ottimo supporto da parte di Real Eyes, che già da un anno a Milano pratica questa attività, ci hanno offerto il loro supporto con la partecipazione nell’iniziativa di oggi del loro istruttore”.

L’istruttore di blind tennis dell’associazione Real Eyes, Federico Lazzari, spiega le regole del gioco prima che gli atleti inizino ad impratichirsi con gli esercizi di base per familiarizzare con il campo e con gli strumenti: “Il campo è un po’ più piccolo del normale, ci sono delle linee tattili in modo che possano sentirle e sapere come sono orientati nel campo. L’altezza della rete è di 83 cm, la palla è in gomma piuma e ha all’interno un sonaglio in modo che possa essere udita e che i giocatori possano capire dove si trova nello spazio. Sembra impossibile solo finché uno non lo prova. L’importante è non smettere di sognare, perché anche una persona cieca o ipovedente deve avere l’opportunità di sperimentare lo sport”. [2]

Tra gli aspiranti tennisti che hanno sperimentato oggi il blind tennis ci sono persone con disabilità sportiva che praticano già altri sport, chi il baseball e chi l’atletica.

Avevo voglia di provare il blind tennis, mi è sempre interessato. Mi chiedevo ‘ma come si fa a giocare a tennis da non vedenti?’, ma qui gli accorgimenti sono giusti quindi ci si può riuscire” racconta uno degli atleti in campo sabato.

Anche Hassan, corridore e studente internazionale giordano di Scienze Politiche all’Università di Padova, ha colto l’occasione offerta da Real Eyes Sport e UICI: “Oggi per la prima volta ci gioco. Grazie a queste associazioni per l’opportunità di giocare a blind tennis!”.

Nato in Giappone dall’idea di Miyoshi Takei, un ragazzo non vedente determinato a giocare a tennis con i suoi amici, arrivato prima in Friuli, poi a Bologna e a Milano e ora approdato a Padova grazie all’impegno di UICI e Real Eyes Sport, questo sport si sta sempre più diffondendo.

A Milano gli atleti dell’associazione di Daniele Cassioli si allenano per partecipare anche a tornei internazionali e quest’anno al Metro Blind Sport Tennis Tournament di Londra è stato proprio uno di loro, Davide Viglianti, a vincere. Sabato si è fatto il primo passo per formare anche i giovani veneti non vedenti per diventare campioni di blind tennis, ma soprattutto per divertirsi giocando.