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L’Italia sul tetto d’Europa

[1]SERBIA-ITALIA 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25)

SERBIA: Rasic 12, Ognjenovic 3, Lazovic 2, Popovic 13, Boskovic 20, Milenkovic 4. Popovic (L). Busa. N.e: Caric, Mirkovic, Veljkovic, Bjelica, Blagojevic (L), Kocic. All. Terzic
ITALIA: Pietrini 13, Danesi 8, Egonu 29, Sylla 20, Chirichella 1, Orro. De Gennaro (L). Gennari, Malinov 2, Parrocchiale. N.e: Bonifacio, Nwakalor, Mazzaro, D’Odorico. All. Mazzanti
Arbitri: Burkiewicz (Pol) e Ozbar (Tur).
Durata Set: 34′, 27′, 22′, 21′.

Note: 20mila 565 spettatori

Serbia: 1 a, 12 bs, 11 m, 22 et. 
Italia: 8 a, 12 bs, 13 m, 22 et. 

BELGRADO. E’ oro!!!! Davanti ai 20mila 565 spettatori della Stark Arena di Belgrado l’Italia supera 3-1 la Serbia, avversaria più ostica nelle ultime competizioni internazionali, (24-26, 25-22, 25-19, 25-11) e conquista il primo posto alla 32esima edizione del Campionato Europeo Femminile. A 12 anni di distanza dall’ultima finale disputata nel torneo continentale e dall’ultimo oro le azzurre sono riuscite nell’impresa e sono tornate sul gradino più alto del podio. 

Mvp del torneo continentale l’opposta azzurra Paola Egonu.

CRONACA – Come avvenuto nei match precedenti, anche per l’avvio della finale, il ct Davide Mazzanti sceglie il consolidato sestetto azzurro composto da Orro ed Egonu in diagonale, dalle schiacciatrici Sylla e Pietrini, Chirichella e Danesi al centro e dal libero De Gennaro.

Per la Serbia il ct Zoran Terzic si affida alla diagonale Ognjenovic-Boskovic, alle schiacciatrici Lazovic e Milenkovic, alle centrali Mina Popovic e Rasic, e al libero Silvija Popovic.

Lunga e combattuta fase di studio tra le due formazioni nell’avvio del primo set (9-9).  Sylla, Egonu (ace) e Pietrini piazzano il break che porta l’Italia sul +2 (10-12), ma le avversarie si riportano in parità e sorpassano (15-12). Pronta la reazione azzurra, supportata da due ace consecutivi di Sylla, e grazie al break messo a segno l’Italia torna avanti (15-16). Si torna a lottare punto a punto (20-20), la Serbia allunga nel finale (22-20), Sylla riagguanta la parità (24-24) ma sono Boskovic e compagne a chiudere a proprio favore il primo set (26-24).

In avvio di seconda frazione è ancora Sylla a finalizzare il buon gioco azzurro (0-3). La Serbia fatica a tenere il passo delle ragazze del ct Mazzanti (5-7) che, ad ogni tentativo di recupero della formazione di casa (7-7), rispondono prontamente (8-10) e mantengono le distanze (11-13). Nella serratissima lotta in campo l’Italia continua a mantenersi un passo più avanti delle serbe (17-18). Nel finale di set la Serbia riesce a ristabilire l’equilibrio (20-20) e a passare in vantaggio (22-20). Con determinazione le azzurre sfruttano gli errori avversari, l’attacco vincente di Pietrini e con Danesi a segno piazzano il break che vale la vittoria del secondo set (22-25).

E’ Mina Popovic a spingere avanti la Serbia in avvio di quarta frazione (3-0). La formazione di casa continua a mantenersi in vantaggio (6-3). Sull’8-4 il ct Mazzanti opta per il cambio in regia: fuori Orro, dentro Malinov. Boscovic e compagne continuano a mantenersi avanti (11-7), ma la progressione delle azzurre è continua: Danesi a segno e l’Italia è a -1 (11-10), Sylla firma la parità (12-12) e un ace di Pietrini vale il sorpasso (12-13). Ora sono le azzurre a dettare il ritmo e con un buon gioco corale arrivano sul +4 (16-20). La Serbia si disunisce (17-23) e l’Italia si porta in vantaggio nel conto set (19-25).

Regia azzurra affidata a Malinov anche nella quarta frazione. Le azzurre aggrediscono il match e con facilità si portano sull’1-5 e il ct Terzic chiama time out. La Serbia non riesce a reagire al ritmo azzurro e Sylla e compagne sono inarrestabili (3-9). L’Italia continua con determinazione a macinare buon gioco e punti (5-13). Il set diventa un lungo monologo azzurro (8-20) fino all’oro finale (11-25). [2]

DAVIDE MAZZANTI: “È un trionfo bellissimo per tanti motivi, non sto qui a elencarli perché sono davvero tanti. Sono contentissimo per le ragazze, ce l’hanno messa tutta per andarsi a prendere la medaglia d’Oro e il risultato di questa sera è il giusto premio per come sono state in campo, per come hanno sofferto e per la capacità di ritrovare le sensazioni giuste. Sono molto felice per tutto il nostro movimento pallavolistico, perché quando la nazionale vince a beneficiarne è tutto il movimento, così come era stato per la medaglia d’Argento al Mondiale 2018.

Ne avevamo bisogno un po’ tutti, sia noi da dentro, che il mondo della pallavolo italiana. La sensazione più bella è stata vedere la squadra nel quarto set esprimere tutto il proprio talento. Era un po’ di tempo che non vedevo le ragazze farlo: bello vincere, ma ancora di più nella maniera che l’abbiamo fatto”.

GIUSEPPE MANFREDI, PRESIDENTE FIPAV: “E’ una gioia incredibile, sono davvero al settimo cielo. Una medaglia vinta con pieno merito dalle ragazze che hanno dimostrato di essere una grandissima squadra giocando una rassegna continentale eccezionale. In questo momento per me è difficile riuscire a esprimere ciò che provo, ma ci tengo a dire che questa medaglia d’oro ripaga di tanti sacrifici un gruppo eccezionale, ma è anche motivo d’orgoglio per il nostro intero movimento che, sono sicuro, starà festeggiando insieme a noi.  

Ho da poco sentito telefonicamente il presidente Malagò che ci ha tenuto a complimentarsi e questo naturalmente per noi è molto importante perché abbiamo se mpre sentito la vicinanza del CONI con il quale siamo in piena sintonia. Permettetemi di complimentarmi con tutte le ragazze, eccezionali in questa loro impresa, e naturalmente il CT Davide Mazzanti e tutto il suo staff. Dopo i Giochi Olimpici ho dichiarato a più riprese che le valutazioni vanno sempre fatte a fine stagione e, ora, i fatti mi hanno dato ragione; non è corretto fare processi a metà del percorso. E’ giusto che Davide, lo staff e le nostre ragazze possano ora festeggiare una medaglia d’oro davvero eccezionale”.

Le medaglie all’Europeo dell’Italia  
8 medaglie in totale  
3 medaglie d’Oro: 2007 (Lussemburgo), 2009 (Lodz), 2021 (Belgrado).  
2 medaglie d’Argento: 2001 (Varna) e 2005 (Zagabria).  
3 medaglie di Bronzo: 1989 (Stoccarda), 1999 (Roma) 2019 (Ankara).  

I piazzamenti dell’Italia  
1951 (6° posto); 1967 (11° posto); 1971 (8° posto); 1975 (9° posto); 1977 (11° posto); 1981 (8° posto); 1983 (7° posto); 1985 (5° posto); 1987 (6° posto); 1989 (3° posto); 1991 (4° posto); 1993 (4° posto); 1995 (6° posto); 1997 (5° posto); 1999 (3° posto); 2001 (2° posto); 2003 (6° posto); 2005 (2° posto); 2007 (1° posto); 2009 (1° posto); 2011 (4° posto); 2013 (6° posto), 2015 (7° posto); 2017 (5° posto); 2019 (3° posto); 2021 (1° posto).

 

L’albo d’oro degli Europei

1949  Praga – U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia 

1950  Sofia – U.R.S.S., Polonia, Cecoslovacchia 

1951    Parigi – U.R.S.S., Polonia, Jugoslavia 

1955 Bucarest – Cecoslovacchia, U.R.S.S., Polonia 

1958 Praga – U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia 

1963 Costanza – U.R.S.S., Polonia, Romania 

1967 Smirne – U.R.S.S., Polonia, Cecoslovacchia 

1971 Reggio nell’Emilia – U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia  

1975 Belgrado – U.R.S.S., Ungheria, Germania Est 

1977 Tampere – U.R.S.S., Germania Est, Ungheria 

1979 Lione – U.R.S.S., Germania Est, Bulgaria 

1981 Sofia – Bulgaria, Unione Sovietica, Ungheria 

1983 Rostock – Germania Est, U.R.S.S., Ungheria 

1985 Arnhem – U.R.S.S., Germania Est, Olanda 

1987 Gand – Germania Est, U.R.S.S., Cecoslovacchia 

1989 Stoccarda – U.R.S.S., Germania Est, Italia 

1991 Roma – U.R.S.S., Olanda, Germania 

1993 Brno – Russia, Cecoslovacchia, Ucraina 

1995 Arnhem – Olanda, Croazia, Russia 

1997 Brno – Russia, Croazia, Rep.Ceca 

1999 Roma – Russia, Croazia, Italia 

2001 Varna – Russia, Italia, Bulgaria 

2003 Ankara – Polonia, Turchia, Germania 

2005 Zagabria – Polonia, Italia, Russia 

2007 Lussemburgo – Italia, Serbia, Russia 

2009 Lodz – Italia, Olanda, Polonia 

2011 Belgrado – Serbia, Germania, Turchia 

2013 Berlino – Russia, Germania, Belgio 

2015 Rotterdam – Russia, Olanda, Serbia

2017 Baku – Serbia, Olanda, Turchia 

2019 Ankara – Serbia, Turchia, Italia

2021 Belgrado – Italia, Serbia, Turchia