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Tanti podi per la Discobolo Atletica

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VICENZA – L’anno scorso, a causa della pandemia, uno dei tanti appuntamenti mancati è stato quello dei campionati di società della categoria cadetti.

Pertanto, quest’anno che finalmente l’appuntamento è tornato puntuale, le atlete e gli atleti della Discobolo Atletica Rovigo si sono presentati con un entusiasmo pari all’attesa dando vita ad una due giorni emozionante ed adrenalinica.

Ancora una volta ad aprire le danze è stata Elena Crepaldi, nei suoi 300 hs. Alla ricerca delle sue reali possibilità, la giovane ostacolista ha trovato lo stimolo giusto nell’avversaria della Virtus Este e, con uno spunto finale indiavolato, ha fermato il cronometro a 46.4, nuovo limite personale migliorato di quasi 4 decimi e terza vittoria su tre. 946 punti per lei, che rappresentano il miglior risultato tecnico fra le cadette della due giorni.

Intanto che Elena dava spettacolo, è sceso in pedana del getto del peso 4 kg un quasi debuttante, Leonardo Roux, mediano di mischia e figlio d’arte, prestato ogni tanto all’atletica. Leonardo ha ottenuto la buona misura di 6,86 metri.

Nel frattempo, il programma delle gare è iniziato a pieno ritmo e sono scese nella pedana del lungo Anna Martinelli e Chiara Arcidiacono. Le due saltatrici, ormai una garanzia di ottime prestazioni, hanno ottenuto Chiara il sesto posto con la misura di 4,46 metri (fatto due volte) e Anna il nono col nuovo primato di 4,39 metri.

Sui 300 hs maschili la Discobolo ha schierato una novità: Pietro Erbacci, fino a quel momento eccellente nelle gare di velocità sul piano, che mai si era cimentato con gli ostacoli. Nonostante la totale inesperienza Pietro si è buttato col consueto coraggio e ha realizzato un buon 49.6 che gli ha ssicurato il decimo posto.

Spazio subito dopo per lo sprint. Negli 80 maschili Thomas Shehu ha migliorato di 6 decimi il proprio personale, con un ottimo 10”4, mentre Sole Sturaro chiudeva con 13”3 alla sua prima esperienza sulla distanza. Nella gara femminile Ilaria Nezzo ha migliorato ancora il suo record con una bella prestazione di 11.1, mentre Vittoria Manzo purtroppo ha avuto un problema alla partenza e, pur sfoderando una grande progressione, ha terminato la gara in 11”6.

Dalla gara più corta a quella più lunga: la massacrante 5 km di marcia. L’intrepido Matteo Cominato, marciatore per vocazione, ha migliorato di due minuti e mezzo il proprio personale, chiudendo la propria fatica in 32’12”, grazie anche ai progressi sotto il profilo tecnico.

Era poi il turno di Alessandro Gonta, il forte mezzofondista biancazzurro, fin qui sempre sul podio.

Alessandro, che era il favorito della gara sui 1000 metri, è stato brutalmente spinto in partenza, è caduto e si è ferito a un ginocchio ma, con una determinazione eroica, ha rimontato un po’ alla volta e ha chiuso in 3’09” Al netto della sfortuna, una prestazione da applausi.

Dalle pedane dei lanci arrivano altre due soddisfazioni. Il giavellottista Cesare Buzzoni ha replicato la bella prestazione di tre settimane fa giungendo secondo con l’eccellente misura di 34,38, quasi ad eguagliare il suo personale, mentre la sua inseparabile compagna di allenamento e di specialità Aurora Zullato si è piazzata al quarto posto nel lancio del disco con un’ottima prestazione da 19,31 metri.

Sul far della sera è arrivato il momento di Filippo Rocco nel salto in alto.

Il salto in alto ha un che di cinematografico, si parte con una battaglia di massa, per passare ad un duello uno contro uno come nei film di Sergio Leone fino a quando, come in Highlander, ne rimane uno solo.

A rimanere da solo è stato proprio Filippo che, nel duello con l’amico avversario delle Fiamme Oro, stavolta ha avuto la meglio e vincendo la gara con uno splendido 1,69 metri fatto al secondo tentativo.

[1]Sull’onda dell’entusiasmo, Filippo ha tentato l’1,71. Dopo un primo assaggio, alla seconda prova ha superato la misura.

Filippo Rocco, ultimo a gareggiare il giorno prima, era chiamato invece ad aprire i giochi nella mattina della domenica. L’ottimo e versatile atleta stavolta era chiamato al debutto sui 100 hs, mai corsi prima. Ciò nonostante, ha conquistato un quinto posto di grande valore con 15”6.

Quando si parla di ostacoli non può mancare Elena Crepaldi. Favorita anche sulla gara veloce con gli ostacoli, Elena, senza farsi condizionare da una falsa partenza, si è dimostrata aggressiva fin dal primo ostacolo, continuando la sua progressione tagliando per prima il traguardo con 12”6, quasi il suo personale, e con 9 decimi di distacco inflitti alla seconda.

In pedana intanto Aurora Zullato, chiamata a confermare nella sua specialità prediletta, il giavellotto, il successo di tre settimane fa. La forte lanciatrice ha concesso il bis: 30,45 metri contrando il gradino più alto del podio mettendo fra sé e le avversarie un abisso di metri.

Nei 300 metri piani, Pietro Erbacci, schierato in prima serie ha conquistato un incredibile secondo posto con 39”3.

Dopo la gara del peso Leonardo Roux si è cimentato anche nei 300 e chiudendo con un bel 54”7, dimostrazione di tanta volontà.

Sulla pedana del lungo Thomas Shehu e Matteo Cominato. hanno firmato due buone prestazioni: 4,26 metri per Thomas e 3,94 per Matteo.

Dopo i cadetti, è toccato alle cadette scendere in pista sui 300 metri. Per la Discobolo c’era la giovane Vittoria Manzo, che partita senza inciampi e con un impressionante rettilineo finale ha chiuso con un bellissimo 48”6 e quasi un secondo e mezzo di miglioramento.

Dopo aver fatto la gara più corta, Sole Sturaro ha corso sui 2000 metri che ha chiuso in 8’42”, un risultato encomiabile.

Grande coraggio anche per Alessandro Gonta che, ancora indolenzito dalla caduta sui 1000, si è presentato al via dei 1200 siepi che ha chiuso al terzo posto con il tempo di 3’52”. Una medaglia di bronzo che vale ancora di più e che ripaga il giovane della delusione del giorno prima.

Chiara Arcidiacono nella gara del triplo con la misura di 9,71 metri ha migliorato il primato personale e si è piazzata sesta.

Nell’asta Ilaria Nezzo e Anna Martinelli, fra le più accreditate della gara, hanno confermato il loro valore, Ilaria con il nuovo season best con un ottimo 1,43, sua seconda misura di sempre, che le è valso il terzo posto per la seconda gara su due.

Anna è arrivata per la prima volta alla barriera dell’1,40 metri. Tre centimetri di miglioramento e quinto posto finale.

A sorpresa dalla pedana del disco Cesare Buzzoni nel lancio rotatorio, finora poco o nulla esplorato ha realizzato 20,20 metri e grande miglioramento.

 La 4×100 cadette, con Martinelli, Arcidiacono, Manzo e Crepaldi ha realizzato un bel 53”9 mentre i maschi con Erbacci, Rocco, Cominato e Shehu hanno chiuso con 51”9.

Nella classifica finale sesto posto sia per la squadra cadette sia per quella dei cadetti, pur con un numero di atleti inferiori a quello di altre società. Addirittura, le cadette hanno superato come punteggio totale la quinta classificata, che ha prevalso solo perché il regolamento privilegia il numero di gare più che la qualità delle prestazioni.

La squadra maschile, nel desiderio di riuscire a coprire tutte le 18 gare valide per concorrere ai campionati di Società, riesce ad aggiungere altri importanti tasselli alla realizzazione di questo obiettivo. L’impavido Enrico Cominato, classe ’94, riesce a completare la sua gara dei 110 Hs in 19.97. A seguire è il turno dei velocisti, stavolta impegnati nella distanza dei 200m, tutti ai propri season best: Lorenzo Zullato (2004) in 26.53, Pietro Roccato (2003) in 24.26. Matteo Grigolato corre un buon 23.69 e fiducia nelle gambe per un ulteriore progresso.

Nelle pedane invece troviamo Chirstian Capato, classe 2005, prestatosi al salto in alto per l’occasione, che chiude la gara a 1,50. Massimo Bernecoli (Master 40) raggiunge la misura di 24,59m nel lancio del martello e subito dopo un buon 27,67m nel lancio del disco.

Infine, la staffetta 4×100 assoluta maschile composta da Giulio Roccato, Pietro Roccato, Lorenzo Zullato e Enrico Cominato riesce a concludere in 47.88.

In scena anche le donne biancazzurre impegnate nei 200m. La capitana Elisabetta Greggio (1996) chiude in 26.41, insieme alla compagna di squadra Bianca Cavallini (2002) in 26.75 e Gaia Cappello in 28.27. Le stesse Cavallini, Greggio, Cappello con Sara Calabrese si sono poi cimentate anche nella staffetta 4×100, che le ha viste migliorarsi di quasi in secondo rispetto al loro personale, fermando il crono a 50.27 e classificandosi ottave assolute su 18 squadre presenti. Le ragazze si dicono contente solo in parte, il loro prossimo obiettivo sarà abbattere il muro dei 50 secondi.