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Aldo Milani appuntamento al 2022

La pandemia ha fatto slittare ben due edizioni del torneo giovanile internazionale Aldo Milani, Fabio Finotti, presidente del club organizzatore, plaude alle società della provincia di Rovigo per lo sforzo profuso in questi mesi
19 Aprile 2021 Stampa articolo

ROVIGO – In un mondo che, in questi ultimi 14 mesi fosse stato “normale”, questi sarebbero stati i giorni, come ormai da quasi 50anni, che avrebbero fatto da preludio all’ennesimo Torneo Aldo Milani di Rugby presso i campi dello Stadio Battaglini, avrebbero visto la città, come sempre, invasa da giovani rugbisti ma, come lo scorso anno la pandemia ha continuato a farla ancora troppo da padrone.

Un rimbalzarsi di zone e colori, chiusure, parziali aperture e ancora chiusure, impossibilità di spostamenti, nuove varianti che provocano un numero di contagi ancora elevato, con un numero di decessi, purtroppo, ancora importante, che di fatto ha continuato a costringerci a restrizioni che solo adesso sembrano vedere qualche spiraglio di luce. Aspetti che hanno naturalmente coinvolto anche il mondo dello sport, in primis le discipline di contatto come il rugby, soprattutto per ciò che riguarda le categorie giovanili.

“Come sappiamo – afferma il presidente del Rugby Club Aldo Milani, Fabio Finotti – anche nel nostro sport, sostanzialmente, solo il Top10 ha potuto proseguire il proprio campionato Nazionale sotto l’egida della Fir, pur tra enormi difficoltà, rinvii che si susseguono (anche in questi giorni..), adeguamenti ai continui Protocolli Federali, giuste e importanti restrizioni sanitarie a cui sottostare a garanzia della salute di tutti, tamponi continui e, non scordiamolo,  in totale assenza di pubblico.

Quindi per i nostri giovani rugbisti è stato ancora più difficile proseguire con il minimo di attività consentita, tra i molteplici sforzi delle società di tutta Italia, a cui deve andare un plauso per quanto effettuato, per aver sempre cercato di mantenere alto l’entusiasmo e le motivazioni dei ragazzi e aver anche, tra l’altro, svolto un’importantissima funzione sociale in questo complicatissimo periodo nel quale i giovani, forse, ne hanno risentito più di altri.

Grandissimo in questo senso, nel nostro territorio anche il lavoro fatto e che stanno facendo le Franchigie Polesine U16 e U18, che con i loro dirigenti, i loro staff tecnici (Van Niekerk, Zanconato, Alessandro Lodi e tutti i loro collaboratori)  hanno cercato di fare tutto ciò che i protocolli consentivano loro, e questo solo esclusivamente per i ragazzi,  per cercare di far vivere loro qualche momento di normalità, precluso il più delle volte anche dalla scuola, come ben sappiamo”.

Non dimentichiamo infatti che solo dall’1 aprile scorso, e solo per le categorie considerate di interesse nazionale, sono consentiti gli allenamenti con contatto e solo dal prossimo giugno potrà effettuarsi una sorta di attività agonistica, gare e partite amichevoli, attività comunque del tutto facoltativa senza l’egida della Fir, sempre sottoposta a rigidi protocolli sanitari e senza l’attribuzione di nessun titolo o trofeo ma con l’importante scopo di ricominciare a far vivere ai ragazzi il clima delle partite, dello spogliatoio e dare un senso anche al difficile lavoro fatto in questi durissimi mesi.

“Tutto ciò per comprendere quanto questo vero e proprio tsunami abbia ridotto ai minimi termini, per i più giovani,  anche le attività legate al nostro sport – spiega Fabio Finotti –  quanto sia complicato e difficile ripartire e tutti noi non vediamo l’ora si possa ritornare alla “vita di prima” desiderata da tutti, e che, grazie anche ai vaccini, sia una partenza “definitiva” che ci permetta di riprendere le nostre passioni laddove le avevamo lasciate, e ci consenta prima possibile di rivedere al Battaglini frotte di giovani rugbisti provenienti da tutta Italia contendersi l’ennesimo Trofeo Aldo Milani”.

C.S.



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