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Intervista a coach Frignani

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basket [1]ROVIGO – È iniziata martedì sera la settimana di allenamenti in avvicinamento al big match di sabato prossimo contro Pallacanestro Bolzano. Al palasport di via Bramante, alle ore 20.30, andrà in scena una partita che si prospetta essere punto a punto, con le due capolista del girone di serie B femminile che si scontreranno per ottenere il primato solitario in classifica, e lanciare un segnale chiaro e forte alle altre formazioni rivali.
Percorso non privo di difficoltà per le rodigine che però hanno saputo giocare con autorevolezza e determinazione; la Rhodigium arriva alla grande sfida con otto vittorie all’attivo e soli due punti persi contro San Marco. La continua crescita della squadra e della società rossoblu è frutto del lavoro di tante persone, in primis l’allenatore della Solmec Rhodigium, Fabio Frignani; al suo secondo anno alla guida della prima squadra, Frignani è uno dei principali artefici del percorso di miglioramento della Rhodigium Basket.

Coach Frignani, siamo a metà del girone di andata e la Rhodigium è prima in classifica. Quanto lavoro c’è dietro questi risultati?
 

“Stiamo lavorando duro, ma per me fare bene non è abbastanza, quindi preferisco dire che le ragazze stanno lavorando duramente e con entusiasmo; sono certo che questo atteggiamento ci ripagherà.”

La squadra è stata in grado di vincere anche su campi difficili e dopo trasferte lunghe e impegnative, come Trieste o Pordenone.

 

“Sì, abbiamo vinto su campi che storicamente sono ostici. Un esempio è Triste sul campo di Futurosa, dove l’anno scorso ci giocavamo il primo pass per i play-off e abbiamo perso con ampio margine, non entrando mai in partita. Sicuramente vincere alla seconda di campionato su quello stesso campo ci ha dato onore ed entusiasmo. Anche la partita di sabato scorso ad Abano è stata una vittoria per noi importante, contro una squadra temibile, specialmente tra le mura di casa, e in grado di vincere contro Treviso; il terzultimo posto di Abano non rispecchia il loro valore.”basket [2]

Al momento solo una sconfitta, giunta per altro in una giornata storta al tiro, ma la squadra vince anche quando in difficoltà; quanto siete cresciuti come mentalità?

 

“Parto dal presupposto che se avremo la presunzione di credere che i campionati si vincano portando a casa tutte le partite con trenta o quaranta punti di scarto o senza affrontare difficoltà, non andremo lontano. Dal primo giorno di raduno ci siamo detti che il campionato di serie B, specialmente il girone del triveneto, sarebbe stato un girone di alto livello, quasi un terzo girone di serie A2, e che avremmo affrontato momenti delicati. Nel nostro girone, dodici squadre delle quattordici possono vincere contro chiunque.
Credere di non dover affrontare avversità, avere l’ossessione della precisione e di compiere un percorso immacolato, non è utile. Fortunatamente siamo lontani da questo tipo di mentalità e sono molto contento per questa crescita sul piano mentale e caratteriale.”

Grande forza del gruppo che si riflette sul gioco di squadra e anche grandi personalità individuali, giocatrici pronte a prendersi responsabilità.

 “Ogni formazione ha le sue armi. D’altronde il basket si basa su cinque giocatrici con ruoli diversi e spesso si cerca di sfruttare i vantaggi negli uno contro uno. Ogni allenatore è contento e ad ogni società fa piacere aver giocatrici di livello con personalità. La cosa che però fa grande una squadra è il cercare di amalgamare le atlete di livello con le compagne meno esperte, così che cresca tutto l’organico, giorno per giorno fino alla fine della stagione.”

basket [3]A proposito, c’è stata una crescita tangibile soprattutto delle più giovani; quanto ha inciso per loro allenarsi ogni sera con giocatrici di livello?

 “Per Veronese e Vaccarini la stagione scorsa è stata certamente di grande impatto; per la prima volta entravano a contatto con una realtà ed un modo di approcciarsi alla pallacanestro diversa rispetto a quelli a cui erano abituate. Dopo questo primo rodaggio, oggi stanno mettendo in pratica quello che gli viene richiesto e hanno ancora grandi margini di miglioramento, anche perché l’età è dalla loro parte. Confrontarsi ogni giorno con giocatrici che hanno militato in serie A, vinto campionato e sono state nel giro della nazionale, e che sono un valore aggiunto ancor più in allenamento che in partita, le porterà a crescere come atlete.”

Per le giovani uscite dal vivaio, tanti minuti in campo; stanno ripagando la fiducia data?

 “Con me, gioca chi se lo merita. In questo momento giocano perché stanno lavorando bene; quando non hanno fatto bene in settimana, non hanno giocato in partita. Tra noi, e le ragazze lo sanno, c’è un rapporto quasi sfrontato, tanto è vero e inequivocabile; loro sanno esattamente cosa voglio da loro e cosa devono darmi.”

 Il futuro si prospetta roseo, anzi rossoblu.

 

 “Il futuro è positivo, deve essere positivo, e costruito sulle giocatrici che escono dal vivaio. Ci sono già atlete del 2004 e 2005 che stanno intraprendendo allenamenti individuali, oltre che con le rispettive squadre, in ottica di aggregarle al più presto alla prima squadra, perché questo progressivo inserimento garantisca in futuro un cambio generazionale. Avere una prima squadra con obiettivi e che ha un lavoro organizzato, e la possibilità di fare più allenamenti, anche individuali, servono ad accelerare un processo di avvicinamento alla squadra senior. Questo cambio di mentalità e di approccio al lavoro delle giovanili ci fa ben sperare per il futuro.”

Il fattore campo è un vero asso nella manica per la Rhodigium, ma tanti tifosi vi seguono anche fuori casa; un esempio sono stati i sessanta rodigini accorsi ad Abano sabato scorso.

 

 “Dall’anno scorso abbiamo creato entusiasmo, e questo seguito è estremamente positivo; ma neanche per i tifosi mi accontento. Vorrei arrivare ad un punto in cui, quando la squadra fa il suo ingresso in campo, ci siano già persone sugli spalti pronti ad accoglierle per dar loro calore e forza. Noi abbiamo bisogno di loro a livello di emotività e noi cerchiamo di restituirgliela con il nostro gioco. Secondo me, con quello che stiamo cercando di portare a Rovigo, arriveremo a riempire ancora di più il palazzetto. Sicuramente per la Rhodigium giocare in casa è un fattore importante.”

Possiamo quindi dire che qualche obiettivo sia già stato raggiunto, con il Palasport gremito di pubblico ed un vivaio con numeri in continua crescita.basket [4]

 

 “Quanto ti fai voler bene e trasmetti genuinità, la città, specialmente Rovigo, apprezza queste cose: vedere tanti bambini, sessanta o settanta ragazzi delle giovanili e del minibasket che fremono per entrare in campo nel corso dell’intervallo per fare qualche tiro, e alla fine della partita per giocare e cercare le loro beniamine per un selfie, stringe il cuore. C’è entusiasmo ed è uno dei risultati più grandi che stiamo ottenendo.”

I risultati sono giunti grazie o nonostante una società che non è ossessionata dal risultato e lontana dal fare sport-business?

 

 “Questo tipo di politica societaria è uno dei fattori che ci sta portando a fare risultati. Maria Paola (Galasso, patron della Rhodigium) e la dirigenza mi hanno chiesto di non fare attività fisica fine a sé stessa, per le quote, per dare visibilità alla città per dimostrare di essere più grandi di qualcuno; sono cose che non mi hanno mai chiesto e che io non ho mai chiesto. Quello che stiamo creando è per il futuro della Rhodigium, per la comunità e per Rovigo; vogliamo dare emozioni, cosicché tutti, dal bambino più piccolo del minibasket alla giocatrice della prima squadra, abbiano un’emotività e senso di appartenenza e attaccamento a quello che fa. Il lavoro che svolgo in Rhodigium insieme a tutti gli altri allenatori, istruttori e addetti ai lavori è una minima parte di una crescita più grande; è necessaria grande propositività e voglia di fare da parte di tutti, dirigenti, società, genitori, atleti e allenatori.”

Sabato prossimo arriverà la Pallacanestro Bolzano, squadra costruita per vincere, con giocatrici professioniste e straniere; che partita dobbiamo aspettarci?
 

“Mi piace pensarla come un antipasto di serie A2, un assaggio di quello che vogliamo e ci auguriamo di poter avere ogni sabato della prossima stagione. Bolzano avrebbe dovuto partecipare al campionato di A2, ma per vari motivi sono stati inseriti nel nostro campionato, quindi a tutti gli effetti sono una formazione di categoria superiore. Dobbiamo affrontare questo match con il coltello tra i denti. Andrà in scena una partita che forse non si è mai vista prima a Rovigo. Mi aspetto il pubblico delle grandi occasioni e una prova di squadra da far venire la pelle d’oca ai tifosi presenti sugli spalti. Il risultato lo guarderemo alla fine.”

Tanto impegno ed una grande dedizione al lavoro che caratterizza tutta la società a trecentosessanta gradi, dai ragazzi dell’Under18 e l’Under16 femminile, ai giovanissimi Pulcini; uno staff tecnico numeroso e qualificato a livello federale, che permette di avere diverse squadre e gruppi divisi per età, in modo da favorire al meglio la crescita dell’atleta. Per la Rhodigium non mancano anche le soddisfazioni per i risultati individuali dei suoi atleti, con due giocatrici, una classe 2005 e l’altra dell’annata 2006, selezionate per le rispettive rappresentative della regione Veneto. A breve partiranno anche le selezioni per la provincia di Rovigo per le annate 2007, in cui saranno impegnati molti ragazzi della Rhodigium, sia del settore femminile che maschile.