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Sabrina e la sua impresa ciclistica per donare speranza ai piccoli guerrieri nati prematuri e/o disabili

Forza determinazione e tenacia per dire: ce la puoi fare.
29 Aprile 2019 Stampa articolo

altri sportCosa ha fatto la triatleta Sabrina Schillaci dopo l’avventura che l’ha vista protagonista, lo scorso luglio, con Race Across Limits, un percorso di crescita dentro sé stessi ma a scopo benefico, a favore di C.O.ME Collaboration Onlus, in sella ad una bici da Besana Brianza a Santiago di Compostela, pedalando per 2200 km, con più di 17.000 mt di dislivello, in 15 giorni?

Non si è fermata, un mondiale Ironman, tanti tantissimi allenamenti e un pensiero fisso: la sua avventura oltre i limiti può essere di più.

“Race Across Limits è stata da me fortemente voluta, perché non è solo un’impresa ciclistica, ma è un valore, uno status mentale – afferma Sabrina – qualcosa che ti porti dentro e che trasforma l’impresa fisica fine a sé stessa in un progetto a favore della donna e della sua realizzazione”

Come? Sempre in sella alla sua bici, perché una pedalata dopo l’altra è il giusto ritmo per affrontare nuove avventure e dar vita ad un progetto unico ed ambizioso: superare i 4000km con oltre 45.000mt di dislivello, Race Across Limits Europa 2019 partirà a luglio da Besana in Brianza per giungere a Santiago de Compostela e da lì ripartire con destinazione Nizza.

Ma per farlo c’è bisogno di allenamento, supporto e di far conoscere il progetto; ed ecco l’idea o meglio la nuova sfida tutta italiana di Sabrina: quale migliore occasione per far conoscere Race Across Limits, se non quella di attraversare l’Italia, da Nord a Sud, dalla Lombardia alla Puglia, percorrendo itinerari intrisi di storia del ciclismo? La Brianza, Peschiera del Garda, Ferrara, Cervia, la costa romagnola, il Conero, costeggeremo l’Adriatico fino in Puglia.altri sport

Race Across Limits Italia ovvero 1037 KM, dal 10 al 18 Maggio

9 giorni, 9 tappe, 9 incontri per parlare di Race Across Limits e per incontrare atleti, ciclisti ma anche persone comuni che vogliano contribuire al buon esito dell’iniziativa. La meta finale sarà Polignano a Mare, una delle località più belle della Puglia.

Se pensate che la sfida sia il percorso vi sbagliate, perché lo sarà il partecipare, al termine dell’ultima tappa, ad un prestigioso evento sportivo: Cala Ponte Triweek, in compagnia di tutti quelli che mi vorranno accompagnare Sabrina in questa nuova e avvincente avventura.

Come prepararsi a questa nuova avventura? “Mi sto allenando in tutte e tre le discipline del triathlon e con maggiore attenzione al ciclismo.

Allenamenti indoor mirati con rulli magnetici e potenziamento muscolare per costruire la muscolatura necessaria per affrontare il chilometraggio ed uscite lunghe in bici per abituarsi a stare in sella tante ore.

Mi accompagneranno tanti amici, ciclisti e non, che hanno raccolto la sfida di superare i loro limiti e di aiutarmi nella raccolta fondi”.

Disabilità all’improvviso e beneficenza

“Con RAL voglio dimostrare che la donna può essere anche autonoma e forte, ma soprattutto che è capace di rialzarsi, e realizzare la “propria impresa” superando gli ostacoli che la vita la chiama ad affrontare.

altri sportTra questi ostacoli uno può essere quello della disabilità, che può colpire chiunque a qualsiasi età e anche all’improvviso. La disabilità all’improvviso, per quello che è successo a mio marito, è stato il mio ostacolo. È stato, appunto, ora è la forza con cui supero i limiti”

Disabilità all’improvviso è anche il motivo per cui tutte le imprese di Sabrina hanno un unico scopo benefico: “RAL vuole dire anche ce la puoi fare ed è su questa base e per la mia personale esperienza che ho sentito quindi la necessità di affiancare all’impresa ciclistica e personale – mia e di chi vorrà accompagnarmi – anche un supporto concreto a chi si trova a combattere sin dalla nascita. Sono i 40 mila piccoli guerrieri che in Italia nascono pretermine ed è disabile oltre il 30% dei prematuri”.

Race Across Limints quindi è anche un’impresa di beneficenza, vuole raccogliere fondi per il Progetto RAISE (Research and Assistance for Infants to Support Experience) promosso dalla Fondazione C.O.ME. Collaboration ONLUS. Si tratta di un progetto di Ricerca, Clinica e Supporto con cui si intende promuovere la salute del neonato prematuro e del bambino disabile, attraverso un approccio terapeutico multidisciplinare che comprende assistenza terapeutica e trattamento osteopatico.

C.S.



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