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Al Sebino un quarto che non soddisfa Longhin

Il pilota di Cavarzere, affiancato dal bottrighese Tiziano Baldan, chiude ai piedi del podio, sulle rive del Lago d’Iseo, consapevole di non aver dato il massimo.
9 Ottobre 2018 Stampa articolo

rallyCAVARZERE (Venezia) – È un Luca Longhin opaco al ritorno dalla settima edizione del Rally del Sebino, andato in scena nel recente weekend in terra bergamasca.

Il pilota di Cavarzere, in gara per i colori di Destra 4 sulla consueta Peugeot 106 Rallye di gruppo A, arrivava al porto turistico di Lovere forte di uno score che contava due podi ed un solo neo, su altrettante partecipazioni targate 2018.

Il secondo posto siglato su queste speciali, lo scorso anno, lasciava presagire una gara tutta all’attacco ma, in realtà, ad inserirsi nella lotta tra il veneziano ed il cronometro, nella prima tornata, ci ha pensato il futuro.

 “Siamo partiti molto contratti sulle prime due prove del mattino” – racconta Longhin – “principalmente perché, tra i miei obiettivi, c’è quello di vendere la 106. Vista la pioggia caduta la notte e dato che il viscido non è il mio pane quotidiano abbiamo affrontato il primo passaggio, in sostanza, sonnecchiando. A dire il vero anche la scelta delle gomme non era ottimale.”

All’entrata del primo riordino, al porto turistico di Lovere, il portacolori della scuderia trentina, che per l’occasione condivideva l’abitacolo con il bottrighese Tiziano Baldan, si attestava al settimo posto di classe A6, incassando un passivo di oltre quaranta secondi dal leader.

Con il progressivo asciugarsi del fondo Longhin aumentava sensibilmente il ritmo, recuperando di forza due posizioni ed archiviando la seconda tornata al quinto.

Un colpo di reni sul finale di giornata consentiva al cavarzerano di raggiungere i piedi del podio, in classe A6, al culmine di una tenace rimonta.

“Quando l’asfalto ha iniziato ad asciugarsi” – aggiunge Longhin – “siamo tornati a trovarci a nostro agio ed abbiamo iniziato a spingere di più. Le condizioni miste, data la conformazione del percorso che alternava tratti di sottobosco ad altri più aperti, rendevano molto insidiosa la guida. Era facile commettere degli errori e, detto quanto sopra, sarebbe stato un peccato combinare dei malanni. Certo che vedendo il distacco finale e quanto abbiamo dormito sul primo giro posso dire, onestamente, che il podio era alla nostra portata anche quest’anno. Peccato sia andata così ma, pazienza. Va bene lo stesso. La vettura è stata perfetta. Grazie di cuore a tutto il team Galiazzo, impeccabile in campo gara, ed a Destra 4. Grazie ai partners che ci hanno permesso di essere al via di questo bel evento. L’amaro però resta in bocca.”

Un epilogo che, di fatto, potrebbe rimandare la chiusura della stagione 2018, rispetto a quanto era nelle previsioni prima del Rally del Sebino.

“Ci sarebbe piaciuto chiudere in bellezza il 2018” – conclude Longhin – “ma quanto abbiamo raccolto al Sebino ci rode un pochettino. Ecco perché stiamo valutando, in questi giorni, se prendere il via della prossima Ronde del Palladio. Decideremo in questi giorni se partecipare.”

C.S.



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