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Domenica va in scena il Petternella

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rugby [1]ROVIGO – Grande evento sportivo e di tradizione allo stadio “Mario Battaglini”. Domenica 23 settembre, con inizio alle ore 9,30 , il tempio della palla ovale ospiterà  la 22° edizione del torneo di Rugby Seven femminile “Mirko Petternella”, promosso dall’ASD Le Rose Rovigo Rugby.

L’edizione 2018 è patrocinata dalla Federazione Italiana Rugby, dal Comitato Regionale Veneto della Fir, dal Coni Veneto e dall’Amministrazione Comunale di Rovigo che insieme alla Rugby Rovigo Delta ha messo a disposizione i campi di gioco.

La presentazione si è tenuta oggi a palazzo Nodari.

“Siamo felici che si rinnovi questo importante appuntamento sportivo – ha detto l’assessore allo Sport Andrea Bimbatti -. Il rugby è identificato come sport maschile in assoluto, in realtà si svolge anche al femminile in maniera qualificata. Siamo pertanto, soddisfatti di ospitare anche questa edizione di un torneo dedicato ad un uomo che ha fatto la storia del rugby”.

Soddisfazione anche dal sindaco Massimo Bergamin, che ha rivolto un plauso agli organizzatori, in particolare a Gisella Quaglio presidente dell’ASD Le Rose, da sempre in prima linea per questa iniziativa che qualifica la nostra città.

Sarà un’edizione all’insegna del rugby giovanile, come  ha spiegato Alberto Guerrini responsabile della comunicazione, con gare riservate alla categoria Under 18 e gare riservate alla categoria Under 16. Dieci le formazioni impegnate nel torneo con gironi all’italiana, classifica di girone e partite incrociate di semifinale, 1° contro 4° e 2° contro 3° . Le squadre iscritte sono Benetton Treviso, Dogaresse, Rugby Biella e Rugby Villorba per la categoria Under 18; Rugby Alpago, Benetton Treviso, Rugby Villorba, Cus Milano, Ivrea Rugby e Dogaresse per la categoria Under 16. L’arbitraggio sarà garantito dalla Sezione Arbitri Rugby di Rovigo.

Il programma prevede le gare sul campo 2 e sul campo 1 di viale Alfieri, quindi sul campo 1 si disputeranno la finale Under 16 (ore 12,50) e la finale Under 18 (ore 13,10). A seguire le premiazioni e il terzo tempo di tutte le partecipanti e dei collaboratori.

Ospiti d’onore Marina Petternella e Salvatore Bonetti.rugby [2]

“E’ coraggioso – ha detto Guerrini -,  continuare ad organizzare questo torneo, anche se in realtà il rugby femminile sta avendo molto successo. Per noi è motivo di soddisfazione e per i prossimi anni ci saranno dei rinnovamenti”.

Tanto sacrificio, ma tanto orgoglio da parte di Gisella Quaglio, che da 22 anni porta avanti l’evento. “Petternella è stato un grande uomo e un grande giornalista che ha sempre creduto anche nel rugby al femminile. Il nostro è il primo torneo in Italia di rugby a 7 regolare”.

 

Intervista a Salvatore Bonetti, ex Azzurro di rugby.

Salvatore Bonetti, campione d’Italia con Brescia e Rovigo ed ex Azzurro, è grande e fidato amico del torneo Petternella. Quali sono i motivi di questa sua vicinanza da lunga data al torneo?

“La mia vicinanza al torneo deriva, in prima battuta, dalla conoscenza dello stesso caro Mirko. Inoltre, la stagione che ho disputato con la maglia del Rugby Rovigo – e ancora prima con quella azzurra – mi ha lasciato molte amicizie, la prima delle quali con l’indimenticato Doro Quaglio e la sua cara moglie Gisella, tutt’ora presidente de “Le Rose” Rovigo. Alle sue chiamate non posso non rispondere con la mia presenza, vista l’amicizia profonda e decennale che lega le nostre famiglie”. 

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Fonte: Di Sconosciuto – salvatore_bonetti_in_azione.jpg su Valtrompia News, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=7508048

Lei ha conosciuto Mirko. Avrebbe qualcosa da insegnare ai giornalisti di rugby di oggi?

“Di Mirko ricordo la sua straordinaria gentilezza, merce rara di questi tempi. Era un giornalista vero, che basava la sua professionalità su una profonda conoscenza del rugby, dei suoi personaggi, dei suoi valori e delle sue tradizioni. Proprio su queste ultime avrebbe molto da insegnare alla stampa di oggi, ma, ahimè, non solo ai giornalisti di rugby”… 

Oltre al torneo, Lei segue il rugby femminile? Cosa le piace e cosa no?

“Onestamente non sono un conoscitore del rugby femminile, anche a causa di una certa assenza della disciplina in TV. Allo stesso tempo, mi piace mantenermi sempre informato sul rugby in tutte le sue forme e seguo con piacere i risultati – spesso positivi – della nostra nazionale rosa.

Forse sono un rugbista di altri tempi e fatico ad associare il combattimento – anima del nostro sport – al mondo femminile. E’ un pensiero che, però, viene spesso annebbiato quando ho l’occasione di vederlo dal vivo, proprio come durante le partite del torneo Petternella, che guardo con attenzione. La determinazione e la voglia di vincere che mettono le donne in campo non hanno spesso nulla da invidiare a quelle del mondo maschile”. 

Profilo di Mirko Petternella – A cura di Manuel Zobbio.

[…] Chi era Mirko Petternella? Bellunese, nato il primo luglio 1933, Mirko ha esordito giovanissimo nel mondo della radio e della comunicazione negli anni del dopoguerra. Dopo il liceo classico e l’accademia di Arte Drammatica, entra nel teatro di prosa con Fantasio Piccoli. Negli anni Sessanta approda in RAI, collaborando prima al giornale radio e poi al telegiornale. Uomo di lettere, di alta cultura, critico d’arte, sensibile allo sport in generale ed al rugby in particolare, Mirko Petternella ha fatto parte del pool degli inviati speciali RAI alle Olimpiadi di Monaco  1972, Montreal 1976 e Mosca 1980. E’ tra i fondatori del Club Triveneto rugbistico “I Dogi”, e dal 1996, anno della sua scomparsa, Le Rose di Rovigo gli dedicano l’omonimo torneo di rugby a sette femminile. Non a caso. Petternella infatti è stato il “padre” del rugby femminile in Italia, l’uomo che per primo ne ha raccontato lo sviluppo e il cammino. Discreto, elegante, ironico nell’esposizione in virtù di un riconoscibilissimo stile formato sulla semplicità, per anni ha tracciato le linee di un’autentica lezione. Una cultura mai ostentata, ma di grande spessore. Con la stessa forza, con la stessa dignità, con lo stesso spirito ha affrontato a viso aperto le vicissitudini del suo destino. Ha lavorato fino all’ultimo, passando la palla a Venezia il 5 agosto 1996.

Isidoro Quaglio, ex seconda linea del Rovigo, disse di lui:

 In Romania, in uno dei momenti più neri della mia carriera, fu lui, un giornalista, a confortarmi. La sua voce resterà dentro di noi per sempre”.