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Canoe Rovigo sul podio, con doppio appuntamento di canoa polo a Trieste e Bologna

25 Aprile 2018 Stampa articolo

canoa poloIn un intenso weekend di azione e divertimento, sulle acque di Trieste e Bologna, si sono scontrate le squadre di canoa polo provenienti da tutta Italia e da diversi paesi europei.

A Trieste, nella spettacolare cornice di Piazza Ponterosso, sfiora per un pelo il primo posto, la squadra del Canoe Rovigo guidata dall’allenatore e giocatore Mauro Bevilacqua, che disputa ottime partite contro Ungheresi, SNAP Roma, Vidra, pareggia con Udine A e perde solo per un rigore contro la squadra Austriaca. Nella semifinale dove il protagonista del gioco è sempre Rovigo, a 20 secondi dalla vittoria la palla scappa dalle mani e tutto si vanifica con il golden goal nel quale vince la squadra di casa. Il Canoe Rovigo chiude al terzo posto battendo

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Moschetta

Snap Roma 9:5. Si fanno valere Edoardo Marangoni, Manuel Altafin, Pawel Kruc e Matteo Moschetta esibendo le loro capacità tecniche e facendo un ottimo gioco di squadra. Grande soddisfazione per Matteo Moschetta che viene incoronato “Capo Cannoniere”. Assoluto debutto fatto da giovanissimo Davide Turri, che seguendo suo padre, ex atleta della nazionale per molti anni, ha fatto vedere di che pasta è fatto, mostrando coraggio e il sangue freddo negli importanti momenti del gioco. Massimo Turri, dopo un infortunio all’inizio del gioco è costretto seguire la squadra dalla riva. 

canoa PoloAltrettanto importante è il palcoscenico dell’Anzola di Emilia Romagna. Convocate dalla federazione, Maddalena Lago e Chiara Trevisan, hanno mostrato esperienza e professionalità portando il loro team azzurro al prestigioso primo posto nella seconda divisione maschile, dove è permesso di giocare anche alle donne. Ormai le protagoniste nella squadra nazionale, atlete cresciute dal Canoe Rovigo dell’Ostello Canalbianco, danno un grande esempio a tutti giovani frequentanti il Centro Nautico a Bosaro.

La canoa è nel cuore di tanti italiani e tanti rodigini, passione coinvolgente perché fa crescere nel fisico e nella mente, in armonia, insegna a confrontarsi con l’avversario e con sé stessi, accettando le sconfitte e superando i propri limiti, per dare il massimo e il meglio di sé.

C.S.



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